QUESTIONE DI….. SINERGIA

Quando si utilizza la parola SINERGIA vogliamo indicare “il rapporto tra elementi o forze operanti al conseguimento di uno stesso fine” questo è il significato generico del termine, ma a livello umano cosa significa SINERGIA? Ad esempio un gruppo di persone che, unite dalla passione per l’arte, creano un evento eco sostenibile, dinamico, ricco di contenuti e interattivo chiamato SINERGIA FESTIVAL REDISCOVER ART.

Ideatrici di questa prima edizione del festival, due giovanissime donne studentesse, dotate di talento e volontà che hanno creduto nelle loro idee, unito gli sforzi e messo a comune il loro sapere per realizzare, un po’ per sfida con se stesse e un po’ per divertimento, un evento culturale traboccante di SI – (E)NERGIA. E allora eccole Livia e Nicole, il sorriso esplosivo ed il volto di chi ha la vita in tasca, sono le caratteristiche peculiari di queste due artiste in erba che hanno deciso di aprire le porte al mondo e a chi come loro crede nel concetto di un’esperienza collettiva, dove la comunicazione e lo scambio possano avvenire per vie dirette.

Livia Guadagnucci
Nicole Tanaka

L’ intento del festival, è quello di non vivere una ricerca chiusa e fine a se stessa, ma di cedere alla stimolazione dell’ambiente e delle relazioni umane che avranno luogo in un atmosfera bucolica quale quella che “regala” CASALE AMATI COUNTRY HOUSE che ospiterà il SINERGIA FESTIVAL dal 17 al 22 Settembre 2019.

CASALE AMATI COUNTRY HOUSE è uno splendido frantoio del 1300, un piccolo gioiello in pietra circondato dal verde delle colline di Ortonovo, a due passi dalle incantevoli 5 Terre patrimonio dell’Unesco e dalla sfavillante Versilia. (www.casaleamati.com). La splendida struttura è da subito entrata nel cuore di Livia e Nicole, per la sua bucolica atmosfera, per la sinergica convivialità che offre con i suoi ambienti e per la possibilità di vivere anche all’aperto nel bellissimo giardino che circonda la casa, dove per l’occasione, prenderà vita un orto bio dinamico che sostenterà durante tutta la durata del festival, i numerosi artisti che soggiorneranno presso la struttura.

www.casaleamati.com

La residenza vedrà collaborare un gruppo d’artisti, provenienti da ambiti differenti, che si avvicenderanno nel processo creativo, dove l’accento verrà posto sul percorso che porta alla produzione artistica nella ricchezza d’un sistema aperto, fatto di mutuo scambio esperienziale, culturale e di stile artistico. Durante la settimana lo spazio verrà aperto al pubblico che potrà esplorare CASALE AMATI, assistere ad alcune fasi del lavoro artistico e partecipare a laboratori creativi e didattici, interagendo con i protagonisti e le loro opere, inoltre, il connubio con il territorio circostante verrà enfatizzato dalla presenza di produttori biologici locali.

I giorni Sabato 21 e Domenica 22 saranno dedicati alla festa per celebrare l’esperienza sinergica attraverso concerti, performances, esposizioni e brevi seminari tutti collegati tra loro attraverso un dialogo che scorre libero tra le persone senza creare blocchi, ma anzi distruggendo barriere e pregiudizi, credendo fermamente nel potere umano di connettere le anime senza il bisogno di un mezzo artificiale, credendo in SINERGIA FESTIVAL.

CASALE AMATI, sarà luogo di sperimentazione e creazione per musicisti, teatranti e artisti plastici e/o figurativi, i quali condivideranno in gruppo l’esperienza della Residenza Artistica, le partecipazioni sono ancora in via di definizione, ma qualche nome fa già parte del programma, come ad esempio parlando di teatro, Maria Montera, laureata in arti performative presso CAL Casa das Artes de Laranjeiras a Rio de Janeiro, ha organizzato e condotto laboratori teatrali per bambini nel contesto delle favelas, esperienza da cui è stato tratto il documentario Happy princes (produzione Oxymoron Films); Lucas Bottini, formatosi come attore presso Le Lucernaire – École d’art dramatique a Parigi, dove collabora come assistente ai corsi serali; Lucia Leonardi, formatasi presso Scuola di teatro di Bologna e ancora Alessandra Galante Garrone, che ha approfondito lo studio della Commedia dell’Arte con il maestro Carlo Boso, collaborato con artisti del calibro di Emma Dante e Robert Wilson, preso parte attiva alla produzione di Kanata, pièce di Robert Lepage al Théâtre du Soleil. Restano ancora in attesa di conferma, la partecipazione di clown e circensi.

Per il reparto Musica si prospetta comunque la partecipazione di musicisti provenienti dal Conservatoire National Supérieur de Musique et de Danse di Parigi mentre un contributo speciale lo si avrà da parte della Gaudats Junk Band, una band che costruisce, per poi utilizzarli, strumenti musicali con materiali di riciclo.

Il reparto Arti Plastiche e Figurative si avvale per il momento della partecipazione di Jamesboy, graffitista fiorentino attivo sia nella street-art sia nella raffigurazione su tela; Saverio Bonelli, artista plastico la cui opera ha come punto di partenza materiali di scarto; Giorgia Parenti, pittrice laureata all’Accademia di Brera; Chiara Giannetti, formatasi all’Accademia di Belle arti di Carrara e specializzata in fotografia.

Inoltre, collaboreranno al progetto Carlà Longo, attiva nell’ambito della sartoria e della moda artigianale; Luca Bertelloni, con la proposta di un laboratorio sulla gestione dell’orto ad uso familiare.

Sempre nei giorni Sabato 21 e Domenica 22 verranno lasciate libere delle postazioni per artisti esterni che abbiano voglia di apportare una ricchezza in più al festival con le loro creazioni o con le loro esperienze…..io non mancherò e sarò li per parlarvi di un interessante argomento: l’ arte di sentirsi bella!!!

Per la realizzazione del progetto Sinergia Festival sono stati coinvolti sponsor locali, con l’intento di creare un evento basato sulla circolazione efficace e non mediata dell’energia, in cui ciascuno contribuisce mettendo a disposizione la propria. Per questo i laboratori creativi e didattici proposti durante il festival si avvaleranno di pratiche ecologiche come il riciclo: per sensibilizzare le persone ad uno stile di vita senza sprechi nel rispetto dell’ecosistema. Inoltre massima importanza l’avrà l’attività di promozione ed il consumo di prodotti locali e a km zero, con l’idea che la ricchezza di un luogo debba essere difesa e mantenuta attraverso l’investimento di energie in loco, evitando inutili dispersioni.

Vista la filosofia alla base di SINERGIA FESTIVAL, vitto e alloggio saranno offerti in cambio della collaborazione artistica nell’ottica, appunto, di uno scambio senza mediazioni. Livia e Nicole, sanno bene quanto sia difficile far funzionare un sistema come il “baratto” a cui non si è più abituati, soprattutto quando la società si fonda sullo scambio in denaro. Nonostante ciò, cercheranno di ridurre al minimo il suo utilizzo, per questo tutti gli sponsor interessati al progetto, sono stati coinvolti con l’intento di contribuire attraverso materiale o merce per poter provvedere al vitto degli artisti e all’accoglienza del pubblico. Un esempio su tutti Acqua San Carlo, un eccellenza del territorio Apuano, un acqua dalle caratteristiche uniche, leggera e con effetti benefici su tutto l’organismo. Acqua San Carlo viene imbottigliata come sgorga da una delle sorgenti poste all’interno del meraviglioso parco che ospita la struttura sita nell’omonimo paese di San Carlo, rigorosamente e solo in vetro a garanzia del massimo rispetto per l’ambiente. (www.acquascancarlo.it)

Non mi resta che darvi appuntamento a Settembre, dal 17 al 22 per scoprire insieme il magico mondo di SINERGIA FESTIVAL REDISCOVER ART.

STAY TUNED

BEBE’

TUTTO IL BENESSERE DELL’ACQUA

È tempo d’estate, pensiamo tutti inevitabilmente a rimetterci in forma prima della prova costume, rinunce e sacrifici alimentari si fanno strada nella vita quotidiana, no zuccheri, no grassi, molta frutta, verdura e cibi light. In questa guerra al kilo di troppo, spesso non diamo importanza a ciò che beviamo, se lo beviamo… E’ per questo che vogli parlarvi di un acqua speciale che può accompagnarci ogni giorno in qualsiasi momento, un acqua che grazie alla sua azione detossificante dona bellezza e benessere.

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Nella Regione del Parco delle Alpi Apuane, riconosciuto come Patrimonio dell’Unesco, si trova un piccolo borgo situato a 300 metri di altitudine in un microclima unico: San Carlo Terme. La vista dal borgo abbraccia il tratto di mare che va dalla foce del fiume Magra, fino a Livorno, alle spalle di questo paesaggio si ergono le vette aguzze delle Apuane mentre il litorale della Versilia fa da cornice.  I nome San Carlo Terme lo si deve a Carlo Borromeo, che passando per Massa in condizioni di salute precarie, decise di seguire una cura idropinica con la “miracolosa” acqua, dalla quale trasse grandi benefici.

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(archivio storico)

Dopo tale periodo, per ritrovare i primi studi sulle proprietà dell’Acqua San Carlo dobbiamo risalire agli inizi del Novecento, fu infatti il dottor Nicola Zonder che scoprì le virtù e le proprietà terapeutiche di questa preziosa acqua, tanto che dopo i suoi studi sperimentali e clinici venne definita “un’acqua straordinaria”.

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L’ unicità delle caratteristiche dell’acqua San Carlo e le sue proprietà chimico-fisiche, la rendono l’Acqua per eccellenza atta a svolgere una funzione depurativa e drenante dell’organismo per questo viene definita Istofila, cioè stesso ph e la stessa composizione salina dei tessuti umani. Il residuo fisso di 56 mg/l, ph 5,72, durezza totale 1,7, sono peculiarità che la rendono efficace nella cura dei disturbi renali e delle malattie dell’apparato urinario (calcolosi delle vie urinarie, renella, cistiti). Ricca di ossigeno, quindi efficace nei disturbi propri dell’età avanzata (rallentamento del ricambio, insufficienza metabolica), così come in gravidanza, convalescenza, stati post-operatori, casi di ipertensione arteriosa, inoltre è ideale per chi soffre di stitichezza cronica, colon irritabile, sovrappeso.

 

 

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(archivio storico)

I ritmi della vita moderna portano spesso ad alterazioni della funzionalità digestiva, il clima temperato e la tranquillità delle Terme di San Carlo, in associazione alla terapia idropinica, rappresentano un ottima prevenzione contro tali disturbi, pertanto non resta che recarsi in questo piccolo angolo di paradiso dove l’ Acqua San Carlo viene imbottigliata esclusivamente in contenitori di vetro a garanzia del mantenimento delle proprietà chimico-fisiche, microbiologiche ed organolettiche dell’acqua ed è disponibile nei formati 25cl,75cl e 100cl.

 

(foto scattate presso www.casaleamati.com)

Quest’ estate ma non solo, accertiamoci sempre che ciò che beviamo sia utile al nostro benessere e che abbia proprietà salutari, non dimentichiamo di bere almeno due litri di acqua al giorno senza aspettare di avere sete, è un ottima abitudine che aiuterà anche per la prova costume oramai alle porte!!!

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(opere in marmo realizzate da http://www.chiccochiari.it)

BEBE’

(per info contattami)

 

PS: anche la mia gitana preferita parla di acqua San Carlo… (www.agipsyinthekitchen.com/2018/06/sane-e-in-forma-con-un-acqua-speciale.html)

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C’ERA UNA VOLTA…CERA UNA BOLLA!!!

 

Come nelle migliori favole tutto inizia con un “c’era una volta”, opss scusate ho sbagliato “cera una bolla” è già proprio così avete letto bene, questo è il “titolo” di una bellissima favola nella quale due principesse, Marika e Sara, che vivono in una terra unica come la Sardegna, ogni giorno realizzano “pozioni magiche” fatte d’amore e di natura….

Seguitemi…. Entreremo in punta di piedi nel mondo incantato di Cera una Bolla….

 

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B: C’era una volta Cera una Bolla, la scelta del nome delle vostre creazioni artigianali è stata quella di voler raccontare una favola fatta di natura e semplicità?

M/S: In realtà è stato un brain storming tra amici in cui cercavamo di trovare un nome per il brand nascente, che includesse sia i saponi che le candele. Ne è uscito un gioco di parole che ci ha rubato il cuore.

B: Come inizia la vostra favola

 M/S: Vivevamo in Sardegna, e lavoravamo in un’associazione di promozione sociale basata sull’autoproduzione. Il progetto di Cera una Bolla è nato proprio in quel contesto, io (Marika) mi occupavo già da qualche anno di autoproduzione cosmetica, l’associazione si occupava di autoproduzione alimentare con un orto sociale di circa un ettaro, abbiamo unito le forze e creato questo progetto che pian piano ha preso forma, si è distaccato dal resto ed è diventato questo che è oggi.

B: Marika e Sara, sono i vostri nomi, quali invece i vostri ruoli all’interno della vostra produzione e come nasce questo connubio

M/S: Siamo totalmente complementari, nella vita e nel lavoro. Siamo compagne da 7 anni e da 4 ci occupiamo di Cera una Bolla. Abbiamo ruoli ben definiti all’interno del processo lavorativo cercando di assecondare e mantenere vivi quelli che sono i bisogni creativi di ognuna di noi come singole persone. Lo scambio però è costante; ogni decisione è presa insieme.

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B: La “vostra” terra, la Sardegna, è una delle più belle e ricche di tradizione, i suoi profumi e i suoi colori cosi selvaggi regalano attimi che rimangono scolpiti nella mente del visitatore per sempre. Come riuscite nelle vostre creazioni a racchiudere tutto questo

M/S: Sara è sarda, io (Marika) sono emiliana. Abbiamo vissuto in Sardegna per un po’ di tempo per poi tornare in Emilia, con la speranza però di tornare prima o poi a vedere il mare ogni giorno. Ci siamo accorte nel tempo, e negli spostamenti, che ciò che più conta per noi è avere intorno la natura, a prescindere dal luogo in cui si abita. Poter alzare gli occhi e guardare un orizzonte fatto di alberi e campagna è quello che ci dà l’energia giusta per fare quello che facciamo.

B: Qual è il punto di partenza di ogni vostra creazione ma soprattutto come scegliete i materiali

M/S: Il punto di partenza di ogni creazione è il cuore. Ogni ispirazione parte da lì. Prima di fare qualsiasi mossa in campo lavorativo ci domandiamo: E’ giusto? Fa bene al mondo e noi stesse? Può rendere felice qualcuno? Se otteniamo tre sì, allora l’ispirazione è quella giusta.

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B: Il mio blog parla di bellezza e di tutto ciò che ruota in torno alla parola; natura, fotografia, arte, musica e anche cura della persona. Pertanto non posso esimermi dal chiedervi cos’è per voi la bellezza

M/S: La bellezza per noi è serenità, è luce ed è felicità. Non è un caso che ci si senta più belle quando si sta bene dentro, quando si ascolta nel profondo il battito della propria anima.

B: Affermate che I vostri saponi prodotti con il metodo dell’antica saponificazione sono venduti a uso e scopo decorativo, per profumare cassetti, armadi e ambienti, ma che la scelta delle materie prime che li compongono permette anche un utilizzo diverso, quindi sulla persona. Qual è allora l’anello mancante che potrebbe indurvi, se vi fosse l’interesse, alla produzione di prodotti cosmetici naturali 

M/S: Al momento non abbiamo un laboratorio cosmetico a norma per cui i saponi che produciamo li possiamo vendere solo ed esclusivamente come saponi decorativi. Il passo non è semplice, soprattutto perché al momento in Italia le regolamentazioni per avviare un laboratorio a norma non sono affatto chiare. E’ un sogno e chissà che un domani non riusciremo a realizzarlo…

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B: Voi due, i vostri amatissimi cani e la natura con i suoi profumi. Cosa verrà dopo?

M/S: Speriamo altri cani … 🙂

B: Le vostre creazioni sono un inno alla natura e a ciò che ci dona ogni giorno, avete mai pensato di creare un’associazione pro natura da sostenere tramite la vendita dei vostri prodotti?

M/S: Le associazioni sono sempre un grosso punto di domanda. Hanno bisogno di tempo per essere curate e per crescere nella giusta direzione. Noi crediamo molto nella collettività, ma crediamo anche molto nei singoli individui, pensiamo non sia necessario creare un gruppo ma sia indispensabile creare empatia nelle persone. Il potenziale dei singoli è infinito, basta saper toccare le giuste corde e si potranno suonare musiche incredibili, anche con persone distanti chilometri.

B: Cemento industriale, legno, ceramica, sono alcuni dei materiali impiegati per dare vita ai vostri “sogni” che inoltre, possono essere riutilizzati al fine di evitare lo spreco e quindi l’inquinamento. Da dove è nata questa idea e a quali artigiani vi rivolgete per reperire la materia che utilizzate

M/S: Le ceramiche le prendiamo da ceramisti artigiani per lo più della nostra zona. Il cemento invece lo lavoriamo noi, a mano, dallo stampo alla colata, alla finitura. Il legno è per lo più recuperato da scarti che altrimenti andrebbero buttati e che tagliamo e lavoriamo noi

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B: Che cosa è per voi la bellezza e quale importanza ricopre nel vostro quotidiano

M/S: Nel quotidiano la bellezza la ritroviamo quando ci perdiamo a guardare i nostri cani che giocano in giardino. Loro sono il ritratto della purezza; come si cercano l’uno con l’altro, come cercano noi, come ci guardano e ci amano incondizionatamente. Loro sono la cosa più bella che abbiamo mai visto.

B: Vorrei che con naturalezza lasciaste un messaggio di incoraggiamento a tutti i giovani che come voi hanno un sogno nel cassetto da realizzare e che non hanno ancora trovato il coraggio di fare il primo passo

M/S: Fatelo! Fatelo adesso! Se avete un sogno, un progetto, un’idea potrete sapere come va soltanto se ci provate!

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Ringrazio di cuore le due “principesse” Marika e Sara per avermi fatto entrare nel loro mondo incantato.  (www.ceraunabolla.com)

BEBE’

 

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IL CORAGGIO DELLE DONNE

Sono curiosa, si lo ammetto, amo scoprire e capire tutto ciò che mi circonda soprattutto l’essere umano. Fin da piccola sono sempre stata estroversa ed il contatto empatico con le persone è sempre stato per me fondamentale. Ciò che mi incuriosisce di più è scoprire e comprendere le varie esperienze di vita vissuta di una persona, le scelte che lo hanno condizionato, le idee, il lavoro e perché no anche ciò che sta dietro, nascosto, celato, come ad esempio un desiderio, un sogno.

Spesso siamo bravi a nascondere, al cospetto di altre persone, ciò che più amiamo, una passione, un pensiero o anche una capacità che magari piano piano si fa spazio e prende forma, fino a diventare ad esempio un lavoro.

Proprio cosi, nell’ intervista che segue infatti, vi racconterò come il coraggio di cambiare di una donna, abbia determinato la sua realizzazione personale, portandola da una carriera di avvocato a diventare una famosa creatrice di gioielli, tutto per merito di un lieto evento….

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B: Elisabetta, la tua storia è senz’altro un esempio di come si possa effettivamente cambiare vita. Da avvocato e docente a creatrice di gioielli, quali sono state le motivazioni del tuo cambiamento

E: La molla che ha fatto da propulsore sulla mia creatività è stata la nascita della mia bambina. Decisi di prendere un anno sabbatico dalla mia professione di allora (avvocato) e fu li stato lì che ebbi un’esplosione di idee a cui decisi di dover dare sfogo…Ho sempre avuto molta creatività, ma non avevo tempo a disposizione per coltivarla e darle libero sfogo.

B: Spesso noi donne, per antonomasia più sensibili ai cambiamenti e a ciò che è il nostro istinto, facciamo però fatica a trovare il coraggio di osare a causa di antichi retaggi culturali. Quale consiglio daresti ad una donna che avesse voglia di realizzare i propri desideri

E: In effetti ammetto che ciò che dici rispecchia spesso la verità, noi donne facciamo un po’ fatica a credere nelle nostre capacità e soprattutto osiamo poco. Bisogna imparare a fidarsi di noi stesse, personalmente a me il coraggio di “buttarmi” nella mia personale avventura, me l’ha dato proprio il parto.

B: Maman et Sophie è il nome della tua azienda, per altro dolcissimo. Da dove nasce e qual’ è la sua storia

E: Due giorni prima di partorire ero in tribunale…. Poi è nata Sofia ed è stato lì che mi sono completamente dimenticata dell’avvocatura, così è nata Maman et Sophie…

B: I tuoi gioielli rispecchiano ciò che hai sempre sentito dentro di te. Piccole forme, materiali lievi, geometrie ma soprattutto il “cielo stellato” che ha caratterizzato il tuo inizio. A cosa ti ispiri per la creazione dei tuoi gioielli

E: Sono una grande osservatrice, spesso accade che alcune forme incontrate nella quotidianità, a causa della loro armonia travolgano e colpiscano i miei sensi costringendomi a replicarle e a reinterpretarle, altre volte invece mi lascio ispirare dalle idee che affiorano nella mia mente e le realizzo.

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B: Quali donne indossano le tue creazioni e secondo te perché

E: credo che il motivo sia emozionale, probabilmente nelle mie creazioni riesco a trasmettere un idea, un emozione che di conseguenza viene percepita e vissuta nel medesimo modo. La mia volontà quando creo, è condizionata da ciò che vivo, sento e soprattutto di cui ho bisogno nello specifico momento. Molte volte non è una necessità estetica ma pura necessità di comunicazione.

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B: Spesso la decisione di concepire un figlio per una donna vuol dire rinunciare in parte a se stessa e ai sogni da realizzare. Non tutte ce la fanno, a causa anche di uno scarso supporto delle istituzioni, a far convivere lavoro e famiglia. Quali consigli ti senti di dare, visto che per te la nascita di Elena Sofia è stata invece il motore per la tua realizzazione

E: Il parto è un momento intenso di grandi emozioni ma anche di grande dolore, ma è proprio dal dolore e da tutta l’energia che tale atto porta con se che cambia e rafforza. Potrà sembrare strano ma il mio consiglio è quello di non fare l’epidurale durante il parto, per vivere un’esperienza catartica che ti rende più forte di prima, così tanto da manifestare, come nel mio caso, una volontà di totale cambiamento senza paura e senza per questo sentirsi meno madre se si decide di intraprendere un percorso professionale di realizzazione. Ovviamente la famiglia è di fondamentale importanza ed un punto di riferimento sul quale contare nel caso di bisogno.

B: Parliamo di femminicidio. Purtroppo le statistiche non accennano a diminuire e noi donne siamo sempre più vittime. Ci hanno sempre insegnato che l’amore era qualcosa di bello da vivere con felicità e gioia, purtroppo però i fatti di cronaca ci stanno condizionando inevitabilmente il pensiero in merito. Tu hai una figlia femmina, come affronti con lei questo argomento e quali attenzioni le consigli di avere

E: Sicuramente è un fenomeno che esiste da sempre ma che oggi, purtroppo, è diventato un fenomeno dilagante, sintomo di un forte malessere sociale. Oggi la donna non è più “succube” dell’uomo, è più indipendente e più realizzata, ed è proprio questa nuova posizione sociale della donna che a parer mio, destabilizza l’uomo rendendolo più insicuro e quindi più portato a farsi “strada” con la violenza fisica e verbale. Il mio consiglio è quello di non vivere all’ombra di nessuno e di cercare dentro se stessi il proprio valore e la propria sicurezza, così facendo è più facile trovare la persona giusta.

B: Cambiando argomento. Com’ è la giornata tipo di Elisabetta

 E: Mi sveglio, sistemo la casa e poi vado a lavorare e passo nel mio laboratorio l’intera giornata immersa da campioni di oggetti nuovi. Il nostro listino di offerta prodotto è composto da circa 1200 referenze, di conseguenza abbiamo la medesima numerica di prototipi ma soprattutto interi quaderni di disegni ancora da realizzare, quindi ho il mio bel da fare senza contare i miei impegni familiari.

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B: Nel mio blog tratto argomenti che riguardano la bellezza a tutto tondo, cinema, pittura, fotografia, food e ovviamente anche bellezza in termini oggettivi. Secondo te, che comunque crei bellezza da indossare, cosa deve assolutamente possedere una donna per essere definita tale

E: Credo che ogni donna debba esprimersi liberamente e che debba mostrarsi sempre per ciò che è senza vivere all’ombra di qualcuno, uomo o donna che sia. Libera di indossare ciò che desidera e che esprima la sua personalità, compreso i gioielli.

Il fascino di una donna si esprime, oltre che con gli abiti anche con i gioielli, per questo cerco di offrire la massima possibilità di scelta nelle mie creazioni. Ogni giorno, io stessa, sento la necessità di indossare quello che corrisponde al mio umore, alla mia giornata, ed è proprio per questo che mi sono messa a fare questo lavoro!

B: Sei sicuramente una donna moderna e molto impegnata, quando ti concedi un po’ di relax cosa ami fare

E: Mi piace molto viaggiare e vedere cose nuove, sono perennemente alla ricerca di ciò che stimola la mia creatività e che sia in armonia con ciò che è il mio concetto di bello. Creare è ciò che appaga i miei sensi e il mio desiderio di bellezza e armonia.

B: Per te quanto conta la bellezza ad oggi

E: Per me la bellezza è fondamentale. Preciso che non intendo la bellezza di una donna ma in generale di un look, di un contesto. La bellezza è armonia. Il concetto di bello, esprime per me una sensazione di quiete e relax, mi fa stare bene. Spesso ripeto: “La bellezza salverà il mondo”.

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B: Qualche anno fa si è unito a te, nella gestione dell’azienda, tuo marito. Questo ha influito in qualche modo sul vostro rapporto sentimentale e se sì in che modo

E: Inizialmente questa unione è stata traumatica, perché ha portato alla luce aspetti che con mio marito non avevo mai vissuto, poi piano piano ognuno ha trovato il proprio spazio ed il proprio ruolo. La nostra fortuna è stata quella di volerci molto bene e avere stima reciproca, ed è proprio questo che ci permette di lavorare bene anche se ogni tanto ci scontriamo.

 B: Quali sono i progetti futuri di Elisabetta e di Maman et Sophie

E: Beh, ho ancora intere pagine di appunti e disegni da realizzare e poi qualche progetto top secret!

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B: Vorrei ci lasciassimo con un tuo pensiero o augurio per il futuro delle donne

E: Il mio augurio per tutte le donne è quello di trovare il coraggio di guardarsi dentro e di non venire mai meno a se stesse. Di per se la natura della donna è quella di essere accudente, madre, ma negli ultimi anni qualcosa è cambiato…. Spesso noi donne cerchiamo di “imitare” i maschi negli atteggiamenti più “duri” rinnegando così la nostra vera natura. Bisogna forse fare un passo indietro, che non significa essere succubi di qualcosa o qualcuno, ma essere consce del proprio valore e della propria forza, io nel mio piccolo, con le mie creazioni, cerco di aiutare ogni donna in questo, ad esprimere al meglio la propria femminilità.

Grazie ad Elisabetta, che raccontando una storia di coraggio e cambiamento, mi ha permesso di entrare nel dolcissimo mondo di Maman et Sophie. (www.mamanetsophie.it)

BEBE’

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Beauty Trip II parte

Riprendo il mio Beauty Trip da Bruxelles, città Patrimonio dell’Unesco, sede dell’Unione Europea e per questo conosciuta in tutto il mondo. Bruxelles non è solo politica ovviamente, questa cittadina mostra tutta la sua imponente bellezza architettonica nella Grand Place che Victor Hugo descrisse come “la più bella piazza d’Europa”, un meraviglioso esempio di architettura del quindicesimo secolo (Municipio) e del diciassettesimo secolo (Case delle corporazioni). La mia “relazione” con Bruxelles è stata breve ma intensa, giusto il tempo di un caffè nell’ imponente piazza che ti avvolge come un caleidoscopio, uno sguardo al murales del celebre fumetto di Hergè, le avventure di Tintin e poi via verso Bruges in macchina.

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Al mio arrivo una lieve pioggia mi accoglie, il sole è calato da qualche ora ed il buio rende tutto più romantico. La piccola Venezia del Nord Europa, si apre con tutta la sua bellezza ai miei occhi, piccole calle, canali che scorrono sotto i piedi proprio come la più famosa sorella veneziana. Le luci natalizie illuminano le finestre delle deliziose case del paese, il profumo della cioccolata inebria i sensi, tutto sembra incantato proprio come in una favola. Lascio la valigia in un caratteristico hotel poco lontano dal centro (www.anselmus.be) e a piedi mi dirigo alla scoperta della cittadina, ma soprattutto di un locale dove andare a cena, la fame comincia a farsi sentire. Uno scintillante mercatino natalizio pieno di leccornie occupa la piazza principale del paese, nell’aria odore di Natale e di spezie mescolate al vin brûlé, dolcetti alla cannella e cioccolata campeggiano ovunque, perché per chi non lo sapesse questa piccola cittadina fiamminga è una delle più grandi produttrici di cioccolato al mondo, inoltre essa conserva ancora intatta la propria architettura medievale, risparmiata da guerre e grandi incendi anch’essa è un Patrimonio dell’umanità tutelato dall’UNESCO. Se parliamo di cioccolato, come non comperarne alcune varietà da gustare a casa con gli amici o per fare dei piccoli cadeaux natalizi? Quindi prima dell’orario di chiusura mi dirigo a fare shopping da Tintin Boutique (www.boutique.tintin.com) dove oltre ai gadget del simpatico personaggio vi è un intero piano dedicato alla cioccolata belga.

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L’orologio segna le 20, considerato che da queste parti al Nord si mangia alle 18:30 mi rendo conto di essere terribilmente in ritardo…. Dopo qualche minuto di girovagare mi imbatto in un piccolo ristorante green, con una proposta culinaria natural style e anche qualche piatto greco, patria natia dei proprietari. (www.theolivetree-brugge.com).  Porto con me il sapore delle prelibatezze appena assaggiate che mi fa compagnia lungo i canali della città, il freddo si fa sentire, ma Brugge, cosi la chiamano i locali, è talmente magica che non vorresti mai lasciarla… come la più vanitosa delle dame, si riflette sui corsi d’acqua e si lascia ammirare in tutta la sua bellezza.

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La notte avvolge le case e le strade, il buio si fonde con l’aria fredda e frizzante e le ore passano scandite dai rintocchi del campanile del paese, domani dovrò lasciare l’incantata Bruges per dirigermi verso l’Olanda, la strada che mi separa da Utrecht sarà impegnativa, devo dormire… ma prima di addormentarmi ringrazio la vita che ci ha donato un meraviglioso mondo da scoprire.

 

BEBE’

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